Ero appena arrivato all’aeroporto di Dubai, quando mi sono imbatto in una news on line davvero singolare.
Ma è mai possibile, mi domando? Eppure era tutto vero, e quello che è più grave è che è accaduto in modo così improvviso. Lo hanno chiamato BLACK MONEY CRACKDOWN il provvedimento a sorpresa del primo ministro indiano Narendra Modi che vieta le banconote da 500 e 1.000 rupie.
Un onda d’urto impressionante che ha coinvolto tutto il paese, e naturalmente con vigorose proteste in piazza che hanno paralizzato il traffico su molte vie. Ci ho messo più di 40 minuti a superare un casello autostradale!
Per i meno pratici di valuta indiana… 500 Rupie al cambio di oggi valgono meno di…. 7.00 euro. Ed io avevo conservato quelle due banconote dall’ultimo viaggio giusto per una corsa di app cab… Quindi? Arrivato a Bangalore mi sono avvicinato alla APP BASED TAXI PICK-UP POINT e….
“OLA May I help you?”
Sì sì è stato di aiuto. Ancora per oggi i driver di Ola accettano le banconote da 500 Rs.
Mi accingo in centro e vedo lunghe file (molto ordinate) per versare in banca le banconote da 500 e 1000 rupie non più utilizzabili nei pagamenti …. E tanti ATM esauriti.
In un negozio abbiamo addirittura assistito a questa discussione animata tra commerciante e turista di Delhi.
T: “Prendo questo biglietto d’auguri, quanto costa?”
C: “50 rupie”
T: “pago con carta di credito”
C: “non è possibile, devi spendere almeno 100 rupie”
e via con le lamentele…… mentre il turista cercava invano di trovare qualcos’altro da comprare…..
Fortunatamente sono riuscito a cambiare i primi 50,00 euro (ovviamente in banconote da 100 rupie!) e posso far fronte alle piccole spese.
Ma ci vorrà un po’ di tempo poi la situazione si stabilizzerà.
Ma cerchiamo di capire di più su questa manovra “Black Money Crackdown”
La mossa di Modi sembra essere apparentemente rivolta agli evasori fiscali; tuttavia in un paese dove oltre il 90 per cento delle transazioni sono condotte in contanti, questa manovra ha avuto un fortissimo impatto negativo sulle classi medio-basse. Considerate che quasi la metà degli indiani non ha conti correnti bancari e utilizza esclusivamente danaro contante. Un recente articolo di Namita Bhandare ha spiegato come i piccoli produttori hanno perso molti clienti, perché i clienti semplicemente non hanno abbastanza banconote piccole che vengono utilizzate per pagare il cibo di strada e verdure fresche. I venditori sono obbligati a sovvenzionare le loro vendite ai clienti rimanenti, perché le persone non hanno più la possibilità di cambiare somme di danaro, e se non li sovvenzionano, rischiano di perdere ancora di più.
Se voleva essere una manovra per incoraggiare i pagamenti digitali, ha ottenuto un effetto alquanto singolare perché ha colpito a dismisura la classe operaia indiana.
Tuttavia, di questo e di altri disagi dei quali ho discusso con i miei colleghi locali, colgo in generale una certa soddisfazione da questa operazione straordinaria. Dicono che era necessario intervenire in questo modo così improvviso e deciso. E cosa più straordinaria si è accentuata la convinzione che il primo ministro indiano Modi sia l’uomo giusto per questo paese.
Nandita, una mia conoscente indiana ha riportato recentemente in un suo post un commento molto interessante “ E’ fin troppo facile per gente come noi, i privilegiati, classe di denaro di plastica per dire che non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo. Può essere vero, ma è ancora una finezza che non nasconde la verità…… Passiamo così tanto tempo in India a lamentarci dell’inerzia e la letargia dei nostri governi, ma quando qualcuno fa una mossa audace verso un futuro migliore, siamo spaventati e sconcertati” .
E noi come reagiamo quando si parla del limite dei 100,00 euro?
Intanto vi propongo un video “simpatico” ma … anche un po’ amaro…