Secondo le stime del McKinsey Global Institute, nel giro di 15 anni i consumi cinesi cresceranno di altri 6.700 miliardi di dollari.
Una cifra enorme. E un terzo di tutto questo aumento si concentrerà in tre regioni soltanto: il Jingjinji con il quale si indica Pechino e le sue città satelliti Shanghai e lo Shandong.
Per chi esporta, questo è il triangolo d’oro. Oltre la metà della spesa sarà determinata da persone comprese fra i 30 e i 59 anni di età.
Cosa compreranno? Stando agli esperti di McKinsey, che hanno scandagliato le preferenze d’acquisto dei cinesi tra il 2010 e il 2015, le categorie merceologiche a più rapida crescita sono quelle legate al lifestyle: accessori personali, elettronica, arredamento per la casa e il giardino, viaggi; tutti beni il cui tasso d’acquisto cresce tra il 5 e il 10,5% all’anno. In rapida diffusione anche l’attenzione per il cibo fresco e di qualità, il cui consumo crescerà tra il 5,5 e l’8,5% all’anno. Notizia ripresa da www.mckinsey.it
Secondo ViaCialdini, il boom dei consumi in Cina ha aperto non poche sfide al governo cinese in termini di sostenibilità. Come tutte le economie in via di sviluppo, la Cina sta vivendo le disparità tra le regioni ricche e densamente popolate e quelle più isolate e arretrate. Secondo una recente ricerca, l’aumento dei consumi si sta concentrando in tre aree principali: percorrendo da nord a sud la costa orientale della Cina, troviamo il polo tecnologico cinese (l’area di Pechino-Tianjin-Hebei), il centro del business (Shanghai e Zhejiang), e quello commerciale (Guangdong). Sarà appunto in queste aree che si concentrerà un terzo dell’aumento dei consumi previsto per la Cina nei prossimi 15 anni.