Pensare alla cultura internazionale come il modo di identificare un’area geografica delimitata o specifici gruppi che occupano dei territori è un errore che spesso, chi viaggia per affari, compie.
Oggi è necessario parlare di multiculturalismo, perché semplicemente la “globalizzazione” ha imposto di acquisire consapevolezza del fatto che le culture sono miste e che spesso s’influenzano l’una con l’altra. Guardiamo ad esempio Singapore e la pluralità di culture che convivono nella città stato per realizzare affari.
Certo, questo non vuol dire che il mondo sia diventato tutto omogeneo, anzi spesso alcune culture locali tendono a chiudersi in se stesse per paura di confondersi o semplicemente per paura di omogeneizzazione. La capacità di mettere in rapporto le differenze culturali, sviluppando la capacità di dialogo e di comprensione è uno degli elementi essenziali per i manager che vogliono realizzare business nei viaggi d’affari.
Abilità e facoltà generali che vanno a sommarsi alle competenze specifiche come ad esempio la conoscenza di una lingua straniera che aiuta ad “accorciare le distanze” e dimostrare un vero interesse per l’interlocutore straniero.
Questo non vuol dire che bisogna abbandonare i propri valori, ma semplicemente rispettare e conoscere le differenze culturali al fine di sviluppare un’interazione piena anche nel rispetto di alcune regole di galateo internazionale.
Le 8 variabili per gestire bene il multiculturalismo.
Innanzitutto è bene considerare quali sono le variabili per gestire bene una negoziazione all’estero. Ne abbiamo identificate otto.
- Atteggiamento
- Organizzazione Sociale
- Modelli di pensiero
- Ruolo
- Lingua
- Tempo
- Spazio
- Comunicazione non verbale
Guardiamo ad esempio la variabile “Tempo”. Cosa vi aspettate dalle vostre controparti internazionali? Per voi andare a un appuntamento significa essere puntuali. Generalmente lo è negli affari internazionali. Se però dobbiamo fissare un appuntamento, dovremmo sapere che in Sud Africa gli appuntamenti non iniziamo mai prima delle 9. Negli Stati Uniti ci sono meeting che iniziano anche alle 7:30. In Argentina non s’inizia, generalmente, un meeting prima delle 10.
In pratica negli Stati Uniti, nei paesi del Nord Europa – quali Germania, Olanda, Regno Unito, Scandinavia-, il tempo è considerato un’entità tangibile, sezionabile e lineare alla quale si da un grosso valore.
Una delle frasi più tipiche è “Time is money”.
Se ci riferiamo alla variabile “Comunicazione non verbale” in Arabia Saudita, Egitto, Singapore o in Thailandia accavallare le gambe durante un meeting d’affari, e soprattutto mostrare le suole delle scarpe, è considerato un feroce insulto.
La sensibilità al multiculturalismo è diventata necessaria sia per competere, sia per attivare proficui processi di collaborazione.
Le aziende e gli stessi viaggiatori d’affari hanno bisogno di acquisire specifiche conoscenze in relazione ai differenti background culturali dei partner. E far diventare la distanza culturale un vero vantaggio competitivo che favorisce le pratiche di business e fare evitare incomprensioni.
Se i vostri programmi di viaggio internazionali necessitano di soluzioni personalizzate e volete conoscere meglio come realizzare gli affari in viaggio nel rispetto delle etichette globali, vi invitiamo a partecipare al modulo “comunicazione interculturale” all’interno del nostro corso di formazione in Travel & Mobility Management.