La fase due è partita e la gestione dei trasporti rappresenta una tra le maggiori criticità che Governo, Regioni e Comuni stanno affrontando sia per gli spostamenti casa- lavoro.
Una criticità che riguarda migliaia di lavoratori che con la riapertura delle attività dovranno raggiungere le sedi aziendali, ma che in generale riguarda tutti viste le misure restrittive nella mobilità.
Oltre all’adozione di tutte le misure igienico-sanitarie, già prevista dai vari protocolli e decreti, sarà fondamentale governare anche l’aspetto organizzativo proprio nell’ottica di garantire il distanziamento sociale e la sicurezza per limitare il contagio dopo il lockdown.
Sommario
ToggleLa funzione strategica del Mobility Manager
Il Mobility Manager assume quindi un ruolo strategico e necessario per essere il raccordo tra le istituzioni e le aziende, per coordinare le attività in un contesto cittadino globale e garantire così, non solo la sicurezza aziendale dei dipendenti, ma anche quella del Paese. Un Paese che rischia di essere congestionato dall’incremento dell’utilizzo dell’auto propria, vanificando alcuni dei pochi effetti positivi dell’emergenza Coronavirus, come l’impatto ambientale e la diminuzione degli incidenti stradali.
Il Mobility Manager è l’unica figura istituita per legge dal decreto Ronchi che dispone l’obbligo di incaricare un responsabile della mobilità del personale per gli enti pubblici con più di 300 dipendenti per unità locale e le imprese con complessivamente oltre 800 dipendenti. E questo con l’obiettivo di ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale.
La riduzione dei costi e lo sviluppo politiche green
Nel corso degli anni il Mobility Manager, sebbene, in alcuni contesti, poco riconosciuto e valorizzato, è diventato sempre più protagonista nella gestione globale della mobilità aziendale e cittadina attraverso l’adozione di politiche green, che spesso portano anche ad una riduzione dei costi come nel caso delle trasferte di lavoro. Proprio per questo AITMM, sin dalla sua costituzione, promuove la sinergia tra Mobility Manager e Travel Manager, che in alcune realtà aziendali confluiscono in un unico responsabile.
Il modello Sogei per un’attenzione a 360 gradi della mobilità aziendale
Per avvalorare questa tesi voglio aprire una piccola parentesi e raccontare il “modello” Sogei, che ancora una volta si è dimostrata innovativa e all’avanguardia.
Infatti, già nel 2015, abbiamo istituito il gruppo Travel Management in cui Mobility e Travel Manager collaborano insieme, per garantire il governo di tutti gli aspetti legati alla mobilità del personale (trasferte, trasporto collettivo, tpl, buoni pasto, welfare ecc.) esercitando il presidio completo del settore, con l’obiettivo di snellirne e semplificarne i processi, e realizzare servizi economicamente sostenibili anche attraverso l’introduzione di soluzioni innovative.
Inoltre, da quest’anno, occupandomi anche di security è stato ulteriormente ampliato il raggio d’azione e la trasversalità delle competenze, che ci sta consentendo di approfondire e potenziare tutti gli aspetti legati alla sicurezza dei viaggi, trasferte e missioni di lavoro.
Nuove proposte per affrontare il Covid-19
L’emergenza Covid-19 amplifica le responsabilità di questi ruoli, che diventano i veri protagonisti della fase attuale, determinanti proprio per la gestione degli aspetti legati alla sicurezza (linee guida fase2).
In alcune città sono stati già avviati dei confronti, tra amministrazioni comunali e Mobility Manager, al fine di individuare misure aggiuntive e specifiche rispetto a quanto stabilito dai vari protocolli fatti da Governo e parti sociali.
In questa fase le prime azioni di mobilità sostenibile e sicura sono infatti rappresentate dal lavoro agile e dalla flessibilità oraria, progetti che per essere vincenti non possono fare a meno delle competenze dei Mobility Manager. Tale figura, infatti, attraverso una serie di analisi che possono dare indicazioni certe sulla modalità di applicazione e di agevolazione degli istituti, lavora in sinergia con le Amministrazioni locali ed il contesto urbano.
A questi tavoli di confronto, in qualità di Mobility Manager della Sogei, Presidente di AITMM e Dirigente sindacale, sono coinvolto direttamente per rappresentare in modo fattivo il contributo che questa figura professionale può apportare, anche attraverso una serie di proposte.
Ecco quali:
- L’istituzione di Comitati tecnici permanenti, composti da rappresentanti degli Enti Territoriali, Mobility Manager d’Area, Mobility Manager Aziendali. A questi dovrebbero aggiungersi anche i Mobility Manager scolastici quando sarà prevista la riapertura delle scuole.
- La somministrazione di questionari alle aziende per individuare le azioni adottate e le turnazioni previste.
- Tariffe agevolate dei titoli di viaggio nelle fasce orarie con meno affluenza per evitare eccessivi assembramenti.
- Abbonamento TPL unico per nucleo familiare (al costo di un singolo abbonamento) per incentivare l’utilizzo scaglionato dei mezzi pubblici e contemporaneamente dare un aiuto economico alle famiglie.
- Incentivi alle aziende per l’utilizzo di servizi di trasporto collettivo tramite navette private.
- Ottimizzazione dell’utilizzo delle flotte aziendali.
- Contributi erogati tramite Welfare per la mobilità sostenibile (acquisto abbonamenti tpl, bici e monopattini elettrici, ecc.).
- Misure volte a favorire la mobilità dolce, il trasporto intermodale (utilizzando il maggior spazio a disposizione sui mezzi per effetto del distanziamento sociale) e la sharing mobility.
Obbligatorietà del Mobility Manager per aziende con almeno 100 dipendenti
Ci aspettiamo che il Governo, nell’intento di agevolare la mobilità sostenibile e le pratiche e i benefici di cui sopra, modifichi il decreto Ronchi e renda obbligatorio, in tutte le aziende con almeno 100 dipendenti, una funzione dedicata per consentire di attuare nuovi ed importanti benefici per la collettività, un monitoraggio conforme agli obiettivi e un presidio ottimale su tutto il territorio.
Se questa proposta verrà approvata e si inizierà un nuovo fondamentale confronto, il ruolo del Mobility Manager potrà non solo rafforzarsi ma anche valorizzare un ecosistema molto più ampio.
Per questo è importante individuare la capacità di un investimento aziendale da impiegare nella mobilità aziendale sostenibile, magari attraverso forme di sostegno o con fondi aggiuntivi per i progetti sperimentali di mobilità già previsti dalla legge 221 del 28 dicembre 2015.
Il ruolo delle istituzioni, anche visto il momento economico contingente, diventa fondamentale nel supporto di questo modello attraverso agevolazioni, come ad esempio il credito d’imposta già utilizzato per la sanificazione degli ambienti di lavoro, per le aziende più virtuose che investono in mobilità sostenibile.
L’introduzione di incentivi economici rappresenterebbe in realtà un investimento per lo Stato, poiché, come dimostrato proprio in questi mesi di lockdown, una diminuzione dei veicoli in circolazione comporta una naturale riduzione degli infortuni in itinere e, complessivamente, degli incidenti stradali con conseguenti risparmi per la sanità pubblica e degli enti previdenziali e assicurativi.
Bilancio integrato: una proposta costruttiva
Qualche piccolo passo è stato già fatto con l’introduzione di un obbligo normativo per la predisposizione del bilancio integrato che si propone di collegare il bilancio contabile – che annualmente le imprese predispongono per evidenziare i risultati della gestione amministrativa – con la reportistica di sostenibilità. Mettendo così in stretta correlazione gli aspetti contabili/finanziari con quelli ambientali/sociali.
Negli anni il bilancio integrato potrebbe rappresentare un idoneo strumento di valutazione per il riconoscimento di contributi in favore delle imprese, attraverso una riduzione delle imposte.
Anche per questa attività il Mobility Manager è essenziale per l’impresa, non solo per l’introduzione e l’adozione delle misure green, ma assume un ruolo fondamentale per la predisposizione del documento di bilancio integrato, che dopo le necessarie verifiche verrà sottoposto all’approvazione dell’Azionista.
Oggi il Mobility Manager ha nuove e concrete prospettive e sono certo che nel prossimo futuro rappresenterà una delle figure centrali per un passaggio evolutivo delle aziende italiane, delle Smart City , ed in generale della “cultura sostenibile”, quindi assumerà un ruolo strategico anche per la collettività.
Come associazione AITMM è stata tra le prime in Italia a credere nel valore aggiunto della figura del Mobiltiy Manager. Ma per rafforzare il riconoscimento del ruolo è, oggi più che mai, importante Il Registro Ufficiale dei Travel e dei Mobility Manager italiani, che abbiamo ideato e costituto.
Con l’iscrizione al Registro è possibile ottenere l’attestato che certifica il riconoscimento della professionalità, e per questo sono necessari specifici requisiti. Per mantenere l’iscrizione è necessario, inoltre, un continuo aggiornamento formativo.
Così facendo insieme possiamo garantire alle nostre aziende e ai cittadini una categoria di esperti professionisti in grado di contribuire concretamente alla trasformazione e la modernizzazione del Paese Italia.