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ToggleCosa fa il Mobility Manager? Quali sono le sue competenze? Il Mobility Management assicura un’ottimizzazione dei costi aziendali, sulla base di linee guida.
La figura professionale del Mobility Manager, lo sappiamo, non ha ancora ottenuto il giusto riconoscimento da parte di aziende e società. Ma per fortuna cominciano ad esserci già molti esempi positivi di aziende che dai primi anni dell’entrata in vigore del Decreto Ronchi nel 1998, la normativa che introduceva il Mobility Manager nelle aziende, hanno formalizzato la figura nel proprio organico fornendo strumenti e supporto adeguati alle attività che è chiamato a gestire nell’ambito della mobilità aziendale. Oggi il Decreto Rilancio promosso dal Governo ha esteso l’obbligo dell’istituzione del ruolo manageriale ad un ben più ampio spettro di realtà imprenditoriali e pubbliche. E allora quali sono le competenze richieste ad un Mobility Manager?
Scoprite cosa prevede il decreto-legge sul Mobility Manager
Competenze del Mobility Manager
Che cosa deve fare in pratica il Mobility Manager? Quali sono i suoi obiettivi e in che maniera li persegue? “La madre di tutte le battaglie” del Mobility Manager consiste nel disincentivare l’uso dell’auto privata a favore dei mezzi pubblici o collettivi come il car pooling, dei mezzi di trasporto alternativi come la bicicletta tradizionale o a pedalata assistita; ma un’alternativa potrebbe essere la creazione di navette aziendali per consentire la diminuzione del traffico, delle emissioni di CO2 e una migliore accessibilità all’azienda.
Le cinque fasi del Mobility Management
Al fine di ottenere questo risultato l’attività di Mobility management si svolge in cinque fasi:
- Analisi
- Progettazione
- Confronto
- Applicazione
- Revisione e miglioramento
Analisi
L’analisi è il primo passo da compiere. Attraverso la verifica dei servizi di trasporto e dell’accessibilità della sede da raggiungere da parte dei dipendenti, sia questo un’azienda o una scuola, Il Mobility Manager rappresenta in forma analitica la mobilità aziendale o scolastica esistente. Attraverso interviste, questionari e raccolta di dati, il manager traccia i percorsi effettuati in relazioni ai flussi di persone in termine di tempi e numeri, per definire le aree su cui poter intervenire per diminuire l’utilizzo dell’auto privata.
Progettazione
Nella fase di progettazione sono individuati le azioni e gli interventi possibili con lo scopo di definire i Piani di Spostamento Casa-Lavoro (PSCL) o Casa-Scuola (PSCS). Il Mobility Manager aziendale ha oggi a disposizione maggiori strumenti digitali e app per promuovere e gestire la mobilità aziendale come ad esempio il car pooling; ha inoltre la possibilità di integrare nei piani di spostamento l’utilizzo della flotta di auto aziendali o di servizi di car sharing la cui diffusione, ormai capillare nelle grandi città, consente un facile utilizzo. Senza dimenticare la possibilità di sfruttare gli accordi siglati negli ultimi tempi, tra le ferrovie ed i servizi di Bike e Car sharing, per favorire l’intermodalità dei pendolari.
Scoprite le linee guida per l’attuazione del PSCL
Confronto
Le soluzioni e i progetti nella fase di confronto sono oggetto di incontri organizzati sia con i lavoratori e gli studenti sia con i vertici aziendali, le Amministrazioni Pubbliche e le aziende di trasporto. Le linee guide devono essere condivise, mentre i benefici derivanti dalle stesse devono essere compresi da parte di tutti. I cambiamenti legati alla mobilità interagiscono sulle abitudini consolidate delle persone, rientrano nelle azioni considerate come “scelte personali/private” e pertanto non sempre accettate se non sono compresi i vantaggi e percepiti come tali da ogni singolo individuo.
Una scarsa o errata gestione della comunicazione in questa fase può determinare l’insuccesso dell’intero progetto di mobilità aziendale. Pertanto è fondamentale non trascurare nessun dettaglio. Maggiore è la condivisione e la partecipazione da parte degli interessati nella fase di confronto, maggiore sarà il successo! Molto meglio procedere per gradi, in un’ottica di continuo miglioramento, piuttosto che provare a stravolgere da un giorno all’altro la mobilità aziendale o scolastica. Si ottengono maggiori risultati con la costanza e la perseveranza che con un grande sforzo limitato nel tempo!
Applicazione, Revisione e miglioramento
Tuttavia le soluzioni condivise, le convenzioni stipulate e gli PSCL/PSCS devono essere resi operativi nella fase di applicazione. I benefici e i vantaggi, se saranno evidenti e resi pubblici, consentiranno nella fase di revisione e miglioramento e durante la stesura annuale dei nuovi Piani di Spostamento di implementare nuove soluzioni alternative all’uso dell’auto privata fino, si spera, al suo completo abbandono per la maggioranza dei viaggiatori.
Mobility Manager Aziendale
In futuro le competenze del Fleet Manager, il gestore delle flotte aziendali, saranno sempre più integrate con quelle del Travel Manager, il gestore delle trasferte. In questo modo sarà possibile organizzare, integrando le attività di mobility e di travel, le trasferte dei dipendenti, razionalizzare le risorse disponibili come la flotta di auto aziendali ecosostenibile, assicurando una notevole riduzione di costi.
Scoprite anche Come gestire la flotta aziendale
Queste soluzioni rendono possibile per le aziende risparmiare, non solo in termini economici, ma anche sui costi legati alla compensazione delle emissioni di Co2, ai costi sociali dovuti all’inquinamento e i costi riguardanti gli incidenti stradali in itinere, così come di risparmiare tasse sulle aree oggi destinate al parcheggio delle auto e in futuro magari utilizzate per la produzione aziendale.
Mobility Manager di area
Il Mobility Manager d’area ha un’importante funzione di coordinamento e funge da intermediario tra tutte le parti coinvolte nel territorio. E’ la chiave di collegamento tra il livello politico e quello gestionale.
Gli obiettivi strategici dell’attività dell’ufficio del Mobility Manager d’area sono:
- promozione del Mobility Management;
- riduzione dell’uso individuale delle auto private;
- riduzione della congestione stradale;
- promozione e potenziamento del trasporto collettivo;
- riduzione dei livelli d’inquinamento atmosferico ed acustico;
- riduzione del numero di incidenti;
- introduzione di servizi per la mobilità integrativi e innovativi e migliore organizzazione degli spostamenti sistematici.
Il Mobility Manager d’area deve individuare e coinvolgere le aziende e gli Enti tenuti a nominare i responsabili della mobilità aziendale; deve definire la metodologia di analisi degli spostamenti sistematici dei lavoratori delle aziende e degli enti chiamati in causa dal Decreto. Inoltre al Mobility Manager d’area spetta promuovere iniziative e attività di informazione, riorganizzando la mobilità integrata e l’intermodalità tra i servizi; definire delle linee di indirizzo per accordi con enti gestori dei servizi di trasporto e della sosta come il park pricing o la regolamentazione delle ZTL. Infine, questo manager monitora gli effetti delle attività proposte e attivate comunicando all’Amministrazione Pubblica e alla società civile i risultati ottenuti.
Un Manager dotato di competenze trasversali come il Mobility Manager, ha la professionalità di relazionarsi a tutti i livelli con grandi doti di comunicazione, ha la capacità di gestire processi integrati come le trasferte dei dipendenti che determinano il MOL dell’azienda, deve vedere, a sua volta. riconosciute e valorizzate le attività che svolge e il ruolo che riveste.
La scuola per i Mobility Manager
Per chi desideri sviluppare le competenze di Mobility Manager TFB Academy organizza ogni anno corsi di formazione professionale per Travel e Mobility Manager. Qualificati esperti del mondo della formazione e della mobility aziendale permettono di far raggiungere più facilmente gli obiettivi, per affrontare le nuove sfide e opportunità del Mobility Management in Italia.